La storia dei due contadini Elvira e Raffaele, scorre al ritmo del cuore e di tanti brani conosciuti che vanno dalla musica tradizionale salentina alle canzoni più note di Domenico Modugno. Le parole, la danza e la musica trasportano lo spettatore nelle campagne pugliesi dei primi del Novecento.
Il Progetto Morsi d’amore nasce a teatro con la professionale collaborazione della bravissima attrice Giusy Frallonardo e Raffaele Tammorra: Organetto diatonico, chitarra battente e voce, Veronica Calati: (ballerina e maestra di Pizzica salentina), Luigia Bressan: artista ed illustratrice, Scintilla Porfido: Violoncello, Rezarta Gjeci: Tamburi a cornice, percussioni e danze, con l’esemplare regia dell’affermato regista Enrico Romita.
Prodotto dalle Associazioni “AlephTheatre”, “Stultifera Navis”e “Arteinviaggio”, quella di “Morsi d’amore, è una storia intonata intorno al fuoco nell’ambiente rurale pugliese, che si snoda sui ritmi della taranta, attraverso il racconto della fiaba tradizionale. I personaggi prendono vita animando gli elementi in cartapesta, sulle note della musica popolare, coinvolgendo i musicisti in scena. In una campagna pugliese dei primi del Novecento, a dispetto del duro lavoro, i due contadini Elvira e Raffaele cedono all’amore nonostante la difficoltà di dichiararsi. Elvira è la più bella della masseria e attira le attenzioni del figlio del padrone che, accortosi della passione che la lega a Raffaele, con l’aiuto del padre si libera del rivale spedendo il giovane a combattere al fianco dei piemontesi. La ragazza, perduta la speranza di rivedere il suo innamorato, impazzisce e riesce a salvarsi solo grazie al rito della taranta. Dopo questa lunga fatica si apre un varco alla speranza. Nella favoletta interagiscono padroni despoti, contadini sfruttati, comare pettegole, caciocavalli feste e balli. e la scrittura offre a tutti la possibilità di riconoscersi, emozionarsi, indignarsi, gioire con gli innamorati contrastati dal padrone di turno.
“Morsi d’amore” è LA storia d’amore, quella che vince tutte le difficoltà, che affronta i dolori e condivide le gioie Il lieto fine è prevedibile ma sempre atteso in tempi così difficili. Le scene e i costumi in cartapesta sono di Luigia Bressan, le musiche a cura di Raffaele Tammorra, le coreografie curate da Veronica Calati e la regia è affidata ad Enrico Romita.